Cosa ci aspettiamo dal 2024: E-Legal Studio Legale ed il Diritto dell’Innovazione Tecnologica

Introduzione: Con gli avanzamenti tecnologici che si susseguono a ritmo incalzante, E-Legal Studio Legale si sta preparando per essere all’avanguardia nel diritto dell’innovazione tecnologica, AI e blockchain nel 2024.

1. Il Diritto all’Innovazione Tecnologica: Alla soglia del 2024, E-Legal Studio Legale si concentra sull’offrire consulenze legali strategiche in relazione alle nuove tecnologie come AI e blockchain, dotando gli assistiti degli strumenti necessari per navigare il mutevole panorama legale.

2. La Legge incontra l’Intelligenza Artificiale: Mentre l’AI trova applicazione in settori sempre più ampi, E-Legal Studio Legale si distingue per la sua competenza nelle questioni legali correlate, spaziando dalla proprietà intellettuale alla conformità normativa, posizionandosi come un punto di riferimento per la consulenza legale in AI.

3. Blockchain: Il Nuovo Fronte del Diritto: Approfondendo la comprensione legale della blockchain, E-Legal Studio Legale diventa il partner ideale per la consulenza su smart contract, criptovalute e applicazioni decentralizzate, fornendo un supporto legale proattivo e all’avanguardia.

4. Impegno verso Tecnologie Emergenti e Formazione Continua: Con un impegno costante verso l’aggiornamento professionale, E-Legal Studio Legale assicura che il suo team sia sempre all’avanguardia nelle ultime tendenze dell’innovazione tecnologica, preparato a gestire ogni nuova sfida legale.

5. Un Approccio Integrato al Diritto alla Privacy: Sebbene l’attenzione primaria sia rivolta all’innovazione tecnologica, il diritto alla privacy non viene trascurato ma integrato nelle strategie di consulenza, garantendo un servizio olistico e attento a tutte le sfere dell’innovazione digitale.

Conclusione: E-Legal Studio Legale si pone come leader nel campo del diritto dell’innovazione tecnologica, pronto ad affiancare i propri assistiti attraverso le complessità legali del 2024 con una visione lungimirante e competenze all’avanguardia.

Unisciti a E-Legal Studio Legale nel 2024 e naviga l’avanguardia del diritto dell’innovazione tecnologica, intelligenza artificiale e blockchain con i migliori esperti del settore.

Rivoluzione nel Settore Alimentare: Come la Blockchain Migliora la Sicurezza e la Trasparenza

In un mondo sempre più orientato verso la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica, affrontare le sfide della sicurezza e qualità alimentare è diventato più cruciale che mai. Come E-legal Studio Legale, grazie alla nostra vasta esperienza nel campo legale delle nuove tecnologie, abbiamo osservato da vicino il potenziale rivoluzionario della blockchain nel settore alimentare.

La blockchain, una tecnologia celebre per il suo ruolo nelle criptovalute, sta emergendo come uno strumento chiave per assicurare un sistema alimentare più sicuro e trasparente. Il suo vantaggio principale risiede nella creazione di un registro decentralizzato e immutabile, che consente di tracciare ogni fase del viaggio di un prodotto nella catena di approvvigionamento.

Dal punto di vista legale, la tracciabilità offerta dalla blockchain è inestimabile. In situazioni critiche come contaminazioni alimentari, questa tecnologia facilita l’identificazione rapida e precisa dell’origine del problema. Questa efficienza non solo tutela i consumatori, ma riduce anche le potenziali responsabilità legali per le aziende coinvolte.

La trasparenza garantita dalla blockchain incontra l’esigenza crescente dei consumatori di comprendere l’origine e il processo di produzione degli alimenti acquistati. Questo aspetto va oltre la fiducia, diventando un requisito legale in seguito all’inasprimento delle normative su etichettatura e provenienza.

La blockchain si rivela inoltre fondamentale nella lotta contro le frodi alimentari. Dal punto di vista legale, la contraffazione dei prodotti alimentari rappresenta una seria minaccia. Con la sua capacità di verificare l’autenticità dei prodotti, la blockchain offre una soluzione efficace per mitigare tali frodi.

La nostra esperienza legale ci ha mostrato che l’implementazione della blockchain possa ottimizzare la catena di approvvigionamento non solo dal punto di vista economico, ma anche nella riduzione dei rischi legali legati a pratiche commerciali poco trasparenti o non conformi.

In conclusione, come E-Legal Studio Legale, crediamo fermamente che l’integrazione della blockchain nel settore alimentare segni un importante progresso verso un futuro più sicuro e trasparente. Questa tecnologia non soltanto eleva gli standard di sicurezza e qualità degli alimenti, ma introduce anche nuove dinamiche legali vantaggiose sia per produttori che consumatori.

Partecipazione al Convegno “Smart Legale Management” presso l’Univ. di Padova

Il 27 Settembre 2023, presso l’Archivio Antico – Palazzo Bo – Univ. di Padova, E-Legal Studio Legale avrà l’onore di partecipare al convegno dal titolo “Smart Legale Management. Principi e Tecniche”. Questo evento è organizzato dall’ https://itll.it/ (Istituto di Tecnologia e Legislazione Legale).

Da sempre, E-Legal Studio Legale si impegna a portare innovazione e avanguardia nel mondo della consulenza legale. Crediamo fermamente nell’importanza della digitalizzazione e dell’innovazione.

Per noi, sarebbe un controsenso parlare di questi temi e non applicarli nella nostra pratica quotidiana, con l’obiettivo di offrire un servizio sempre migliore ai nostri assistiti.

Il nostro studio si distingue per l’integrazione della tecnologia nella pratica legale.

Questo approccio rivoluzionario ha trasformato il modo in cui affrontiamo la ricerca giuridica.

Grazie al nostro team di esperti, abbiamo sviluppato strumenti basati su piattaforme innovative, come Rokh, che hanno semplificato e migliorato la redazione di atti giudiziari.

La collaborazione e l’expertise collettiva sono state fondamentali nel nostro percorso di crescita e innovazione. E la nostra curiosità ci spinge a continuare a esplorare nuove frontiere.

In un mondo che cambia rapidamente, è essenziale rimanere aggiornati.

Se desideri saperne di più o approfondire l’argomento, contattaci. La tua crescita e il tuo successo sono al centro della nostra missione. Iscriviti alla nostra community per ricevere aggiornamenti esclusivi direttamente nella tua casella di posta.


Incubatori ed acceleratori startup

Spesso ci si chiede quale sia la differenza tra incubatori e acceleratori di startup, quali siano le loro prerogative, le loro competenze e i loro limiti. Proviamo a capirlo insieme, con la consapevolezza di voler apportare un contributo e non una verità granitica. Pur se è vero che, ancora oggi, il tasso di mortalità delle startup sia molto alto, è altrettanto vero che queste organizzazioni fanno del loro meglio per sostenere l’impresa negli sforzi iniziali o accompagnarla nel suo percorso di vita fino all’exit, se possibile.

Ma procediamo con ordine! Ciò che accomuna queste organizzazioni, più di tutto, è la loro finalità: aiutare giovani imprenditori alle prime armi a far crescere la propria startup attraverso servizi di formazione e mentoring, spazi fisici e strumenti utili al processo di avvio e sviluppo, opportunità di networking, consulenza legale e contatti con investitori. Il networking è un aspetto fondamentale e da non sottovalutare, e sia gli incubatori che gli acceleratori fanno del loro meglio per creare una rete quanto più fitta di contatti ed esperti in vari settori. Questa rete sarà il proprio biglietto da visita per attrarre startup e farle fidare dei loro servizi.

Nella realtà di tutti i giorni, chi è fuori da questo mondo spesso confonde il ruolo degli incubatori con quello degli acceleratori. Il termine “incubatore” rimanda proprio all’idea di qualcosa che è ancora in una fase embrionale, e così è proprio per la fase iniziale di ogni startup. Quest’ultima, infatti, nasce proprio dalle idee e dai progetti dei fondatori, idee che molto spesso devono ancora trovare, in questa prima fase, una realizzazione plastica e concreta. Questo è il motivo per cui i soci sono molto “spaesati” all’inizio di ogni progetto. Il termine “incubatore” è utilizzato per identificare vari programmi o iniziative, promossi da enti privati o pubblici, il cui scopo è favorire e supportare lo sviluppo di nuove forme d’impresa. Il periodo di incubazione va generalmente da 1 a 5 anni. In genere, queste strutture offrono servizi di consulenza strategica, spazi fisici, attrezzature e strutture logistiche, formazione e finanza dedicata. Gli incubatori, a differenza degli acceleratori, normalmente non investono direttamente, ma supportano la startup nel plasmare il proprio modello di business affinché diventi replicabile e scalabile. Alcuni incubatori dispongono di un proprio fondo destinato alle startup, mentre più solitamente facilitano l’accesso a forme di finanziamento esterne, come business angel, venture capital e supporto nelle competizioni, ecc.

Gli acceleratori, invece, sono imprese fondate da esperti di business che forniscono servizi di management, spazi e attrezzature, mentoring, networking e conoscenze agli startupper per metterli nella condizione di attraversare con successo la fase di avvio d’impresa. È bene evidenziare sin da subito che, sebbene le startup che si affidano a questi programmi abbiano da poco tempo avviato la loro impresa, siamo già comunque in una fase successiva a quella della costituzione della startup, in un momento iniziale ma di slancio. I programmi di accelerazione sono programmi di durata limitata, normalmente dai tre ai sei mesi, durante i quali le startup ricevono finanziamenti, supporto tecnico e un network con l’obiettivo di accelerare il processo di maturazione della startup. Tipicamente, gli acceleratori chiedono una percentuale di equity, normalmente compresa tra il 5% e il 15%.

Esistono diverse tipologie di acceleratori e di incubatori, raggruppabili in quattro distinte categorie:

  1. Gli incubatori legati al mondo accademico, in cui le università investono nella trasformazione di spin-off in startup di successo attraverso supporto nella ricerca, conoscenze e trasferimenti tecnologici, oltre che infrastrutture.
  2. Gli incubatori che si sviluppano all’interno di grandi aziende, spesso grandi multinazionali, che fanno crescere startup per investire in progetti di ricerca e sviluppo e in nuove idee applicabili alle varie business unit aziendali.
  3. Gli incubatori del settore pubblico, che hanno la funzione di incoraggiare l’imprenditoria e lo sviluppo economico locale.
  4. Gli acceleratori privati, che operano come realtà economiche indipendenti e che sono diventati una categoria industriale aggiuntiva. Il loro obiettivo è effettuare investimenti di accelerazione e seed in progetti imprenditoriali, con l’obiettivo finale di realizzare un guadagno importante derivante dalla cessione prevista alla fine del rapporto.

Gli acceleratori sono spesso attivi soprattutto nel settore dell’IT e, più in generale, delle startup web-based. Dopo una rigida selezione, si occupano della fase di pre-seed con attività di business development. Il processo di selezione avviene durante dei bootcamp, contest a cui partecipano un gruppo di startup candidate con idee straordinarie e con l’ambizione di entrare in un programma di accelerazione.

 

Le clausole a tutela dei soci delle startup

Le startup rappresentano un settore in rapida evoluzione e caratterizzato da una serie di dinamiche particolari per i soci.

Ci sono clausole che svolgono un ruolo cruciale nel bilanciare gli interessi dei soci di controllo e dei soci minoritari.

Nel contesto delle operazioni di compravendita di quote societarie, i diritti di co-vendita (o tag-along) e drag-along svolgono un ruolo significativo nell’assicurare un trattamento equo per i vari stakeholder coinvolti. Questi diritti consentono ai soci di minoranza di partecipare alle transazioni proposte dai soci di controllo, fornendo un meccanismo di protezione dei loro interessi.

Il diritto di co-vendita, comunemente noto come tag-along, offre ai soci minoritari la possibilità di vendere le proprie quote al medesimo prezzo e alle stesse condizioni offerte dal socio di controllo nell’ambito di una transazione di trasferimento di quote. In pratica, se un socio di controllo decide di vendere la propria quota a un terzo acquirente, i soci minoritari hanno il diritto di richiedere che il terzo acquirente acquisisca anche le loro quote. Questo diritto protegge i soci minoritari da possibili svantaggi o discriminazioni nel caso di una transazione di vendita.

Gli aspetti chiave dei diritti di co-vendita includono la comunicazione tempestiva da parte del socio di controllo ai soci minoritari riguardo alla transazione proposta, la determinazione del prezzo equo per le quote dei soci minoritari e il periodo entro il quale i soci minoritari devono esercitare il diritto di co-vendita. L’obiettivo è garantire che i soci minoritari non siano penalizzati o esclusi dalle decisioni di trasferimento delle quote societarie.

Il diritto di drag-along, a differenza del diritto di co-vendita, è esercitato dal socio di controllo. Questo diritto consente al socio di controllo di richiedere ai soci minoritari di cedere le proprie quote insieme alle quote del socio di controllo, nel caso in cui quest’ultimo abbia ricevuto un’offerta di acquisto per l’intera società. In pratica, il socio di controllo può “trascinare” i soci minoritari nella vendita, obbligandoli a cedere le proprie quote alle stesse condizioni offerte all’acquirente.

Il diritto di drag-along è solitamente esercitato quando il socio di controllo ha trovato un acquirente interessato a comprare l’intera società e desidera facilitare la transazione senza ostacoli da parte dei soci minoritari. Ciò consente al socio di controllo di vendere la società come un’entità unificata e di garantire un trattamento uniforme per tutti gli azionisti.

L’esercizio del diritto di drag-along richiede solitamente che siano soddisfatte determinate condizioni, come ad esempio il raggiungimento di un accordo definitivo di vendita con l’acquirente interessato e il rispetto di un prezzo equo per le quote dei soci minoritari. L’obiettivo principale è garantire che i soci minoritari non subiscano un trattamento ingiusto o discriminatorio nel contesto della vendita dell’intera società.

Tuttavia, è importante notare che l’esercizio di questi diritti può essere soggetto a condizioni specifiche e ai termini stabiliti all’interno degli accordi societari. Pertanto, è consigliabile che i soci coinvolgano consulenti legali competenti al fine di comprendere appieno i diritti di co-vendita e drag-along, nonché le relative implicazioni e limitazioni.

Valle Camonica Digital Week ed Agricoltura 4.0

Il 4 maggio, abbiamo avuto l’onore di partecipare alla bella iniziativa della Valle Camonica Digital Week https://vallecamonicadigitalweek.com/, condividendo la nostra esperienza nell’evoluzione dell’agricoltura 4.0. Le aziende agricole moderne stanno adottando l’innovazione tecnologica per migliorare l’efficienza, la sostenibilità e la produttività. Ecco alcune delle principali tendenze in atto nel settore:

  1. Precision farming e IoT: Il precision farming sfrutta l’Internet of Things (IoT), sensori e sistemi di monitoraggio per raccogliere dati sulle condizioni del terreno, del clima e delle colture. Questi dati aiutano gli agricoltori a prendere decisioni informate riguardo all’irrigazione, alla fertilizzazione e al controllo delle malattie, ottimizzando l’uso delle risorse e riducendo gli sprechi.
  2. Droni e immagini satellitari: I droni e le immagini satellitari stanno rivoluzionando il modo in cui gli agricoltori monitorano e gestiscono le loro colture. Queste tecnologie consentono di rilevare problemi come la siccità, le infestazioni e le malattie prima che diventino gravi, consentendo agli agricoltori di intervenire rapidamente e ridurre al minimo le perdite.
  3. Robotica e automazione: La robotica e l’automazione stanno svolgendo un ruolo sempre più importante nell’agricoltura 4.0. I robot possono eseguire compiti come la semina, la raccolta e il trattamento delle colture, riducendo la necessità di lavoro umano e aumentando l’efficienza.
  4. Intelligenza artificiale e machine learning: L’intelligenza artificiale (AI) e il machine learning stanno aiutando gli agricoltori a prevedere e gestire meglio le sfide legate al clima, alle malattie e alle infestazioni. Questi sistemi possono analizzare grandi quantità di dati per identificare schemi e tendenze, consentendo agli agricoltori di adattare le loro pratiche di gestione in base alle condizioni mutevoli.
  5. Blockchain: tracciabilità e trasparenza nella filiera alimentare: La blockchain, una tecnologia di registro distribuito, sta emergendo come un elemento chiave nell’agricoltura 4.0. Offre tracciabilità e trasparenza nella filiera alimentare, consentendo agli agricoltori, ai distributori e ai consumatori di verificare la provenienza, la qualità e la sicurezza dei prodotti agricoli. La blockchain può aiutare a prevenire frodi alimentari, ridurre gli sprechi e promuovere pratiche agricole sostenibili.
  6. Sostenibilità e agricoltura circolare: L’innovazione tecnologica sta anche contribuendo a promuovere pratiche agricole più sostenibili e ad adottare il concetto di agricoltura circolare. Questo approccio mira a ridurre gli sprechi, riutilizzare e riciclare le risorse e promuovere l’uso di energie rinnovabili, riducendo così l’impatto ambientale dell’agricoltura.

Per rimanere competitivi e garantire la sicurezza alimentare a livello globale, gli agricoltori e le aziende agricole devono adottare e integrare queste tecnologie emergenti nelle loro pratiche quotidiane. La partecipazione alla Val Camonica Digital Week ci ha offerto l’opportunità di approfondire e condividere queste innovazioni cruciali nell’agricoltura 4.0. Continuando a investire in ricerca e sviluppo, possiamo contribuire a plasmare un futuro più sostenibile e produttivo per l’industria agricola.

FUTURO E AGRICOLTURA: BLOCKCHAIN, BIG DATA E AI

L’agricoltura 4.0: come Big Data, AI e robotica stanno rivoluzionando il settore agricolo

L’agricoltura 4.0 sta trasformando il modo in cui produciamo e consumiamo i nostri alimenti. Grazie all’uso di tecnologie avanzate come l’AI, i Big Data e la robotica, gli agricoltori stanno diventando più efficienti, sostenibili e competitivi.

L’elaborazione dei Big Data consente agli agricoltori di prendere decisioni più informate sulla gestione delle colture, come l’irrigazione e l’applicazione di fertilizzanti, e di prevenire la diffusione di parassiti e malattie. I robot agricoli autonomi stanno cambiando il modo in cui gli agricoltori gestiscono le loro colture, aumentando l’efficienza del lavoro e riducendo la necessità di manodopera umana.

La tecnologia dei sensori avanzati è un’altra innovazione chiave dell’agricoltura 4.0, che consente agli agricoltori di ottimizzare la gestione delle colture, riducendo il consumo di risorse come l’acqua e i fertilizzanti e migliorando la qualità dei prodotti agricoli. La tecnologia blockchain può essere utilizzata per tracciare la catena di approvvigionamento dei prodotti agricoli, garantendo la sicurezza alimentare e aumentando la fiducia dei consumatori.

In sintesi, l’agricoltura 4.0 rappresenta una grande opportunità per il settore agricolo e per la società nel suo insieme, migliorando la sicurezza alimentare, la sostenibilità e la competitività del settore e offrendo nuove opportunità di sviluppo e crescita. Tuttavia, sono necessari investimenti in tecnologia, formazione e politiche pubbliche per garantire la diffusione su scala globale dell’agricoltura 4.0.

 

Quanto è importante la scelta del nome

Costituire una startup è un processo complesso e impegnativo, che richiede un’attenta pianificazione e l’assunzione di molte decisioni importanti. Tra queste, una delle più cruciali è la scelta della ragione sociale, ossia il nome con cui la tua azienda farà ingresso nel mondo degli affari.

La scelta del nome è davvero importante. La giusta ragione sociale, che sia rappresentativa e «libera» è uno step fondamentale: il nome incide significativamente nella tutela della proprietà intellettuale della tua startup. Non esiste proprietà intellettuale se riferita ad un bene già protetto da altri. In altre parole, scegliere un nome che è già protetto da altri competitor può comportare seri rischi per l’azienda.

La tutela della proprietà intellettuale è un aspetto fondamentale per qualsiasi startup. Essa comprende tutti quei diritti che proteggono i beni immateriali dell’azienda, come i brevetti, i marchi ed i segni distintivi in generale, i diritti d’autore e le informazioni riservate. Tutelare la proprietà intellettuale significa proteggere l’identità dell’azienda, il suo know-how, le sue invenzioni e le sue opere originali, che rappresentano il valore aggiunto della startup. Ecco perché è importante iniziare a ragionare in termini di tutela della proprietà intellettuale già in fase di scelta della ragione sociale.

La scelta del nome dell’azienda può infatti comportare la violazione dei diritti di proprietà intellettuale di terzi, ad esempio di altre aziende che utilizzano già lo stesso nome o un nome simile. Ciò può generare conflitti legali costosi, ma anche dannosi per l’immagine dell’azienda (anche il danno reputazionale ha un valore economico). Inoltre, la scelta di un nome già protetto da altri competitor può limitare la capacità della startup di costruire la propria identità e di distinguersi dalla concorrenza. Il nome è infatti uno dei fattori che contribuiscono a creare l’immagine dell’azienda e a comunicare i suoi valori e la sua missione. Se il nome è già utilizzato da altri, la startup potrebbe essere costretta a optare per un nome meno efficace o meno rappresentativo. Oltre a questo, una startup poco attenta, che ha impiegato una ragione sociale non più disponibile perchè già protetta da altri competitor, rischia di ritrovarsi a dover rettificare richieste di finanziamento avviate, con il rischio di precludersi l’ottenimento dell’assegno.

Per evitare di dover gestire una di queste pericolose variabili, è importante che la startup effettui una ricerca preliminare sulla disponibilità del nome scelto, al fine di verificare se esso è già stato registrato come marchio da altri competitor. È anche possibile registrare il nome come marchio, per tutelarlo e impedire che altri lo utilizzino. In questo modo, la startup avrà la priorità su quel segno distintivo e la certezza di poterlo utilizzare senza violare i diritti di proprietà intellettuale di terzi, costruendo la propria identità e la propria reputazione con maggiore sicurezza.

In conclusione, la scelta della ragione sociale è un aspetto critico nella costituzione di una startup e deve essere affrontato il prima possibile con attenzione e cura. La tutela della proprietà intellettuale è un elemento chiave per la sopravvivenza e la crescita dell’azienda, e deve essere considerata sin dalla fase iniziale della sua attività. La ricerca preliminare sulla disponibilità del nome scelto e la registrazione del nome come

E-Legal Studio Legale: Confronto e Crescita con Startup, PMI e Persone Fisiche Innovative

Le Persone di E-Legal Studio Legale compongono un Team innovativo che offre servizi legali personalizzati per startup, PMI e persone fisiche innovative.

Nei prossimi giorni, inizieremo delle brevi chiacchierate sui temi a noi cari, pronti a confrontarci con voi al solo fine di migliorare continuamente i servizi offerti.

Parleremo in particolare di:

  1. Startup e PMI Innovative Forniremo informazioni dettagliate e pratiche sulle questioni legali che interessano le aziende in crescita e innovazione.

Parleremo di  Strutturazione societaria e costituzione • Finanziamenti, incentivi fiscali e agevolazioni per startup • Proprietà intellettuale e tutela dei marchi • Contratti commerciali e accordi di collaborazione • Privacy e protezione dei dati • Conformità normativa e aspetti legali delle nuove tecnologie

  1. Persone fisiche innovative

Approfondiremo vari temi riguardanti le persone fisiche innovative, tra cui: • Diritto di famiglia, separazioni e divorzi • Testamenti e successioni • Amministrazione di sostegno

Tutti noi di E-Legal riteniamo fondamentale la collaborazione con i nostri assistiti e con le persone per migliorare costantemente la qualità dei servizi offerti.

Attraverso queste discussioni, noi tutti speriamo di raccogliere feedback, suggerimenti e domande dai partecipanti, contribuendo così a perfezionare le competenze del team e adattare i servizi alle esigenze specifiche dei clienti.

Per noi di E-Legal, questa occasione di confronto rappresenta un’importante iniziativa per dimostrare ed affinare le competenze di ognuno di noi e coinvolgere attivamente i propri assistiti nel processo di miglioramento dei servizi offerti.

Per qualsiasi domanda o chiarimento, non esitate a contattarci all’indirizzo https://www.e-legal.it/contatti/  saremo pronti a fare un pezzo di strada insieme.

Noi ci stiamo provando

Buondi ed ecco la versione di #ChatGPTPlus ossia  quella a pagamento.

Non ne abbiamo paura e siamo certi che, come consigliamo ai nostri assistiti, l’ Intelligenza Artificiale debba affiancare le intelligenze naturali che governano e spingono le aziende.

Come dice Massimo Chiriatti “La tecnologia migliora il nostro mondo, espande i nostri orizzonti, ci concede vite più lunghe, è una leva che espande il potenziale delle relazioni umane”.

Questo perchè ogni innovazione non è mai la panacea di ogni male, ma deve essere capita, introitata e migliorata.

Ne vedremo sicuramente delle belle!! Buon lavoro a tutti